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La storia di Porto Torres
La frequentazione umana del territorio di Porto Torres risale almeno al Neolitico, come testimoniano le numerose necropoli ipogeiche, come quella di "Su Crucifissu Mannu" e l'altare preistorico di Monte d'Accoddi col suo insediamento abitativo nell'entroterra; anche la frequentazione nuragica è testimoniata da diversi nuraghi. (wikipedia)
Nel territorio comunale risultano censiti 16 nuraghi, diverse necropoli e tombe di giganti.
Oltre le notevoli grotte di Ferrainaggiu, utilizzate anche come cava dai romani, nell’area oggetto di studio si trovano: Il nuraghe Monte Alveghe, il nuraghe Corona Fraigada, il nuraghe Forramazzu, il nuraghe Piano Usai, il nuraghe e la necropoli Monte Ruina (in comune di Sassari).
È stato ipotizzato che i Fenici abbiano sfruttato il porto naturale per sbarcare sul versante settentrionale dell'Isola ed abbiano fondato un insediamento costiero. (wikipedia)
La documentazione relativa ad un centro fenicio-punico a Turris Libyssonis è, comunque,
scarna e non priva di problemi. (Ferruccio Barreca)
Diversi reperti ritrovati durante gli scavi e, soprattutto, la felice posizione unita alla possibilità di utilizzare come porto la foce del rio Mannu, fanno ritenere attendibile questa presenza.
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