Dopo la II Guerra Mondiale….. Per alcune testimonianze si rimanda alla sezione approfondimenti
DIAMO UNO SGUARDO SUI DATI DEMOGRAFICI
Questo notevole
aumento della popolazione è legato non
solo alle mutate situazioni storiche, in un secolo, il XX,
caratterizzato da drammatici episodi, come le due Guerre Mondiali, ma
anche dalle proposte economiche offerte dall’industria petrolchimica.
Situazione
del Porto negli anni ‘50 Non esisteva il porto interno, cioè quello
compreso tra la banchina della Dogana sud-ovest, la banchina della
teleferica e il molo di protezione, che è quello dove attraccava la
Tirrenia. Le navi di allora erano talmente piccole che potevano essere
contenute a sufficienza. Le navi avevano una stazza lorda di 1000/1500
tonn. solo in via
eccezionale, mediamente era, infatti, più bassa. C’era anche un
traffico di piccolo cabotaggio, cioè barche che facevano Porto Torres e
la Maddalena. Non esisteva il faro attuale ma ce n’era un altro più
piccolo che era posto sulla Torre Aragonese e che aveva una portata molto
più limitata del faro attuale. Portotorres era un ufficio Circondariale
marittimo, cioè un grado inferiore rispetto a quello attuale e al comando
c’era un Capitano di Porto che dipendeva da Olbia che era Compartimento
marittimo. (cfr, informazioni tratte da “lavoro alunni II circolo
didattico 1979-80) Esisteva la “scuola marinara di Porto Torres, sorta per volere del Comune, contava 90 allievi,
distribuiti in tre classi (I-II-III). La prima classe ha lo scopo di
orientare le attitudini del ragazzo,; la seconda e la terza portavano al
conseguimento della patente di “padrone marittimo”, oppure di
meccanico di II classe. Tutti gli allievi avevano il privilegio di essere
iscritti di diritto “fra la gente di mare “ di I categoria. Con la
patente di “padrone marittimo” ci si poteva imbarcare come ufficiale
su navi di carico, non superiori alle 1600 tonnellate, naviganti entro gli
stretti del Mediterraneo. Si poteva anche comandare navi di qualsiasi tipo
con stazza lorda non superiore alle 1000 tonnellate., sempre nel
Mediterraneo.( Informazioni tratte da “Saldigna di G. Manca e dal dott.
A. Mundula) Abbiamo raccolto informazioni su questi anni, in
particolare gli STUDI DEL 1952 di A. DIANA pubblicati nella
sua opera”Per il
miglioramento del porto turritano”, a cui si rimanda nella sezione approfondimento; in
essa è
possibile trovare anche un dettaglio sui vari piani regolatori che si sono
susseguiti nel tempo)
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