L'isola dell'Asinara è situata all’estremità nord-occidentale della Sardegna, ha una superficie di circa 51 chilometri quadrati ed una lunghezza in linea retta di oltre 18 km. La larghezza varia da 290 m di Cala di Scombro ai 7 km nella parte più settentrionale dell'isola. Il perimetro costiero é di circa 110 km. Appartiene al comune di Porto Torres di cui rappresenta circa il 50% dell’intera superficie totale.

Le rocce più antiche della Sardegna

La struttura geologica dell’Asinara è costituita in prevalenza da rocce scistose metamorfiche e affioramenti granitici. Si ritiene che le rocce metamorfiche siano tra le più antiche presenti in Sardegna, risalenti ad oltre 500 milioni di anni.

Vegetazione

Il territorio dell’Asinara ha subito negli ultimi anni un intenso uso delle risorse da parte dell’uomo che ha condizionato in particolare il paesaggio vegetale. Soprattutto le zone interne, per gli usi agricoli, forestali e zootecnici, esercitati spesso in modo irrazionale con le attività carcerarie, risultano a volte alterate e degradate.

Nonostante la massiccia presenza di animali selvatici l’isola ha conservato molte specie e un elevata percentuale di endemismi.

La vegetazione ha i caratteri tipici della macchia mediterranea, con lentisco, euforbia arborea, calicotome, fillirea a foglie strette, ginepro fenicio e cisto. La flora annovera 678 specie, di cui 29 endemiche, alcune esclusive della Sardegna settentrionale (Centaurea horrida, Limolium acutifolium, Limonium laetum), altre caratteristiche della regione sardo-corsa.


Fauna

Tantissimi gli animali che vivono liberi sull’isola e che stanno esercitando una notevole pressione sulla vegetazione.

Si tratta, perlopiù, di animali inselvatichiti non più governati.

Capre e cinghiali, riprodotti in misura consistente per la mancanza di predatori naturali e per i quali è in corso una attività di cattura.

I mufloni, introdotti negli anni cinquanta, hanno raggiunto una consistente popolazione e rappresentano un possibile serbatoio per il ripopolamento di altre aree della Sardegna.

Sono inoltre presenti bovini, ovini, suini e cavalli.

Fra le altre specie devono essere ricordati gli asini, quello grigio sardo ed il caratteristico asinello bianco dell’Asinara, vero simbolo del Parco

L’asino bianco (Equus asinus var. albina) è caratterizzato da dimensioni ridotte che in un soggetto adulto sono di circa 1 m di altezza al garrese. Presenta una testa quadrangolare con profilo rettilineo, collo corto, arti robusti, piede bianco, piccolo e poco resistente. Presentano una marcata fotofobia ed un andatura incerta in ambienti luminosi.

L’originalità dell’animale è dovuta al caratteristico colore bianco del mantello, colore rosa della pelle e parziale pigmentazione dell’iride, percepita di colore rosa-celeste.

Il numero degli individui attualmente presenti sull’isola è stimato in circa 120 individui.

Tra gli uccelli, il raro gabbiano corso, il marangone dal ciuffo, il falco pellegrino, la pernice sarda. l'Asinara costituisce inoltre l’unica stazione sarda dove è presente la gazza.


L’ambiente marino

L’ambiente marino costituisce per l’Asinara l’altro elemento di particolare pregio ed interesse scientifico. Le vicende storiche hanno mantenuto un ambiente caratterizzato da un’elevata integrità e diversità delle comunità floro-faunistiche, da un notevole valore paesaggistico, dall’ottima qualità delle acque in termini ecologici e di contaminazione chimica.

La parte più superficiale del litorale è colonizzata da due rare specie, l’alga rossa Lithophyllum lichenoides e la patella gigante Patella ferruginea. Importanti e notevoli, nei substrati sabbiosi, le praterie di Posidonia oceanica.

Occorre infine segnalare la presenza nelle acque prospicienti l’isola dell’Asinara di tursiopi e altri cetacei, tra i quali balenottere e capodogli, che hanno determinato l’inclusione del mare dell’Asinara all’interno del progetto internazionale di conservazione della fauna pelagica del Mediterraneo, denominato Santuario dei Cetacei.


Vicenda storica

La presenza dell’uomo sull’isola in epoca preistorica è documentata da una domus de janas in località Campu Perdu e da ritrovamenti di selce e ossidiana. Nessun nuraghe è segnalato sull’isola.

L’isola è sempre stata molto frequentata per la sua posizione baricentrica nel mare Mediterraneo; la conoscevano i fenici, nelle loro navigazioni commerciali, i greci, che la usavano come approdo lungo le rotte per la Provenza, e, soprattutto, i romani, di cui si sono ritrovati lungo le coste, numerosi relitti e lingotti di piombo.

Nel Medioevo vi giunsero per primi i monaci camaldolesi, che si dedicarono alle costruzioni religiose e alla coltivazione dei terreni.

Nelle riparate insenature dell’isola fissarono la propria dimora temporanea pirati e corsari.

Non a caso sull’isola vi sono diverse fortificazioni, tra cui le Torri di Cala d'Oliva, Cala Arena, Punta Trabuccato, e i ruderi del Castellaccio, sulla collina di Fornelli

Col tempo arrivarono sull’isola pastori sardi e pescatori liguri, che la colonizzarono sino alla fine del 1800.

I 500 abitanti che si erano faticosamente ambientati furono però forzatamente allontanati nel 1885, in seguito alla legge firmata da Re Umberto che prevedeva l’esproprio dell’isola per la creazione di una colonia penale agricola e di una stazione sanitaria di quarantena. Durante la Prima guerra mondiale, l’isola fu utilizzata come campo di concentramento per migliaia di prigionieri austro-ungarici. Nei recenti anni ’80, la colonia penale fu trasformata in carcere di massima sicurezza.

Dal 1997 l’Asinara è Parco Nazionale e Area Marina Protetta.

Per approfondimenti:
sito del Parco www.parcoasinara.org

scheda Aree Protette






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