Periodo Romano

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LA BASILICA DI SAN GAVINO A PORTO TORRES


 La Basilica di San Gavino è stata edificata, in stile romanico 923 anni fa, tra il 1030 e il 1080, da “maestri di pietra e di muro” provenienti da Pisa.

Costoro erano stati chiamati da Comita, Re e Giudice di Torres.

Comita era ammalato di lebbra e si nascondeva agli occhi di tutti, tanto che aveva affidato la guida del suo Regno alla sorella Giorgia.

Si racconta che un giorno gli apparve in sogno San Gavino e gli disse che se avesse fatto costruire una chiesa in suo onore sul Monte Agellu, sarebbe guarito dalla lebbra.

Si fece trasportare dai suoi servi fino al Colle dove ora sorge la Basilica e, appena pose la prima pietra per la costruzione della chiesa, guarì.

Secondo la tradizione, proprio su quel colle, dove si trovava un cimitero, sono stati sepolti i corpi dei tre Martiri Gavino, Proto e Gianuario.

I resti dei Santi si trovano ora nella cripta, sotto la navata centrale della Basilica.

In Basilica

Di fronte alla Basilica

IL PORTO.

Dal latino portus= porta – passaggio (sec. XII).

Ciascuno di quei luoghi, comprendente uno specchio di acqua riparato, dove le navi possono rifugiarsi, rifornirsi, imbarcare e sbarcare merci o passeggeri, effettuare manutenzioni, riparazioni o altro.

I porti possono sorgere in baie, insenature, golfi, rade, che si prestano, per la loro conformazione, allo scopo (porti naturali), ma che si possono ricavare, con opportuni lavori, su coste aperte (porti artificiali).

Il porto di Porto Torres, in parte naturale, in parte artificiale, ospita un piccolo porto turistico, un porto commerciale e un porto industriale.

Le testimonianze archeologiche attestano che quello di Porto Torres, detto Turris Libisonis, è stato frequentatissimo fin dall’antichità.

Già i Fenici lo utilizzavano come approdo durante i viaggi verso la Francia e la Spagna. Viaggi che si sono intensificati in epoca romana * e medioevale e continuano  tuttora.

*Un sarcofago di marmo greco proveniente da Ostia a mezzo di “navicularii turritani” si può ammirare nella Cripta della Basilica di San Gavino.

Sul ponte romano.

Al porto

LE FONTI

I porti.

 Le testimonianze e le fonti sulla storia dei porti sardi relativamente al periodo dell’Alto Medioevo sono scarsissime (Lapide bizantina ritrovata nei pressi degli scavi delle terme romane, ora situata all’interno della Basilica di San Gavino)

Solo dopo il mille si ha qualche testimonianza in più.

Si narra che Costantino, duce dei Sardi – Bizantini, abbia sconfitto in una battaglia navale nei pressi del nostro porto, i Longobardi e altri nemici, intendendo per altri nemici, forse i Saraceni.

Occorrerà attendere i risultati della archeologia sottomarina che si sta sviluppando in questi anni per avere, forse, qualche indicazione più attendibile.

La Sardegna ha sempre avuto una funzione strategica ed economica, per la centralità della sua posizione geografica nel Mare Mediterraneo e per i popoli che lo hanno percorso per i loro traffici.

I suoi porti sono stati punto di approdo fin da tempi antichissimi per Romani, Bizantini, Vandali, Goti, Longobardi, Pisani, Genovesi, Saraceni.

Questi ultimi cominciarono a battere le nostre coste fin dagli inizi dell’VIII secolo , ( dal 700 all’800) e continuarono oltre il 1000. Pare storicamente accertato che i Saraceni siano entrati nella Basilica di San Gavino almeno dieci volte.

La presenza dei Pisani in Sardegna è documentata da un disegno che rappresenta la città di Turris messa a fuoco dai Genovesi per distruggere le case e le torri dei Pisani.

I Genovesi e i Pisani si contendevano, infatti, il porto.

I primi distrussero le abitazioni dei secondi, i quali preferivano il porto di Torres per i loro traffici e la loro politica.

Torres era una città viva, tanto che nell’XI secolo venne costruita la Basilica di San Gavino con l’apporto di maestranze pisane.


“IL CORAGGIO DEI SARDI “NAVIGATORI”.

  Sfatiamo la convinzione che i Sardi non amassero

il mare.

Si conoscono episodi riferiti al grande coraggio dei Sardi anche nelle battaglie combattute in mare tra Saraceni e Pisani, in prossimità delle isole Baleari (nel 1116, quando era Re, Costantino di Torres, padre di Gonario II).

Si narra di un comandante, tale Saltaro, figlio di Marcusa (la quale aveva sposato in seconde nozze, Costantino di Torres), che, proprio in quella occasione, utilizzò un’arma speciale, la “VIRGA SARDISCA”. Era una sorta di giavellotto munito di cordicella, che serviva a recuperare l’arma dopo l’offesa.

 E ancora….
                     ..... Marcusa di Gunale fece costruire un ospedale in Sicilia,    
                     dove finì i suoi giorni. 

Le fonti 

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