Periodo Romano

Medio Evo


La nostra città
si affaccia sul mare.

L’ antica città si  trova sotto l’odierno centro abitato.

Pianta di Porto Torres (Antiquarium)

L'Archeologa Racconta

“Le particolari condizioni fisiche, insenatura naturale protetta dall’ isola dell’Asinara fecero si che Cesare si innamorasse di questo territorio e vi fondasse una città:  Turris Libisonis.

Turris Libisonis era una  colonia romana, colonia Julia, l’unica in Sardegna .

Il nome Turris fa pensare a… una torre.

Libisonis richiama popolazioni libiche ... Turris Libisonis era una città portuale organizzata in funzione  delle attività del porto.

Le merci arrivavano dall’entroterra:

dalla Nurra attraverso il fiume Riu Mannu, 
che era navigabile, oppure attraverso il ponte romano con carri,  quindi venivano imbarcate nelle navi.

Alcuni tipi di merci erano : cereali (grano), carni, olive, olio ma anche materie prime provenienti dalle cave estrattive. 

Ponte romano

Tutte le attività primarie si svolgevano nell’area portuale.

La città era dotata di un apparato amministrativo che garantiva il buon funzionamento del porto. C’erano dei  magistrati, degli amministratori, dei tecnici che facevano in modo che nel porto non venissero mai a mancare le attrezzature.

 Il porto aveva due funzioni

DI TRANSITO

DI IMBARCO

                                    

Anticamente si navigava lungo le coste e, a Turris, le navi si fermavano per fare rifornimento e poi proseguire per la rotta stabilita: per la Gallia (Francia), l’Iberica

(Spagna), per Ostia, il porto di Roma, per l’ Africa.

Le rotte fra il Tirreno ed il Mediterraneo occidentale attraverso le Bocche di Bonifacio, il Golfo e l’Isola dell’Asinara

Casella di testo:

Turris Libissonis era molto più importante dell’odierna città.

Era al centro di tutte le rotte del Mar Mediterraneo.

Vi transitavano tantissime persone, genti di stirpe diversa: Egiziani, Persiani, Libici, Siriani…

Ciò è dimostrato dalla diversità delle ceramiche rinvenute negli scavi ma anche dai resti (are à altari) che testimoniano culti pagani diversi.”

 

I CULTI ORIENTALI

 A Turris furono introdotti   direttamente da Alessandria o indirettamente da Pompei  e dalla Campania alcuni culti egiziani  come quelli di Iside, di Bubastis, di Serapide, di Giove Ammone.

Casella di testo:

Altare marmoreo circolare della dea Bubastis

ll culto di Bubastis è documentato dalla splendida ara circolare risalente al 35 d. C.
Sul monumento  si riconoscono alcune divinità serpente con un fiore di loto sul capo; sono inoltre visibili l’immagine di una divinità barbuta, il sistro(strumento musicale egizio), altri simboli del culto di Iside. 
Il monumento fu poi  riutilizzato nel IV e V sec. come fontana.

Il culto  di Giove Ammone è testimoniato da un puteale marmoreo decorato (datato I sec. d. C.) rinvenuto in una delle tabernae scavate nel complesso del Palazzo di Re Barbaro.

Tutti questi elementi dimostrano che Turris Libisonis fu uno dei luoghi privilegiati del bacino del Mediterraneo, dove si veneravano le divinità più rappresentative della religione egiziana, divinità i cui poteri  rispondevano alle più vive preoccupazioni della popolazione locale: la fertilità del  suolo , la fecondità delle famiglie e la navigazione  marittima .

Meno significative le attestazioni a Turris degli dei tradizionali: su alcuni sarcofagi compaiono le figure di Apollo, delle Muse, di Orfeo.

Sarcofago di marmo rappresentante Apollo con le Muse;

tra queste sono riprodotti i coniugi defunti

 

 

Sarcofago di marmo con rappresentazione di Orfeo

 


...   IL RACCONTO  CONTINUA

 

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