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inoltre la
costa bassa e la presenza dalla foce del fiume Rio Mannu la rendeva un
territorio favorevole sia come scalo per le rotte marittime del Mediterraneo
centrale ed occidentale ,sia come centro di raccolta dei prodotti del fertile
retroterra. |
Le onerarie romane misuravano in media 25-30 metri di lunghezza;avevano una portata di 3-4000 anfore (un’anfora=26litri). Nel fondo della nave veniva messa della sabbia dove venivano conficcate le anfore per evitare che si rovesciassero. |
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Tutti gli spazi fra un’ anfora e l’altra venivano sfruttati al massimo con materiali di accompagnamento:lucerne, ceramiche da mensa e da cucina. |
Si viaggiava in primavera ed estate, precisamente fra
marzo ed ottobre per trovare le migliori condizioni del mare e, poiché i romani
non avevano strumenti di navigazione, si orientavano con li sole e le stelle.
D’inverno solo le navi granarie riuscivano ad affrontare le tempeste del mar
Mediterraneo.
Le rotte commerciali
I ritrovamenti archeologici attestano che gli scambi commerciali di Turris Libisonis avvenivano principalmente con Ostia,ma anche con la Spagna, la Gallia e più avanti con l’Africa settentrionale e le colonie orientali come la Grecia. Si viaggiava in primavera -estate. D’inverno solo le navi granarie riuscivano ad affrontare le tempeste del mar Mediterraneo. | |
La durata dei viaggi variava a seconda dei venti e delle condizioni del mare recisamente tra marzo e ottobre per trovare le migliori condizioni del mare , e poiché i Romani non avevano strumenti di navigazione , si orientavano con il sole e le stelle. |
La Sardegna era considerata dai romani il granaio di Roma e ciò e testimoniato dai numerosi scritti del periodo e dal ritrovamento nel piazzale delle Corporazioni di Ostia di un mosaico che individua l’ufficio di rappresentanza dei Navic (ulari) Turritani con sotto un’iscrizione.
Il grano veniva trasportato in grossi sacchi di tela e sistemato nei magazzini chiamati horrea in attesa di essere esportati. Non si esclude che venisse esportato granito dalla Gallura, cavalli vivi o anche carne suina. |
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Turris importava invece da altre province del Mediterraneo (Gallia, Penisola Iberica, Nord Africa) prodotticome: olio, vino, salsa di pesce( che venivano trasportati in grandi anfore),ma anche ceramiche fini da mensa e materiali di vetro. |